Palazzo Salmatoris, detto “della pace”, fu riedificato negli anni 1616-20 dal nobile Giovanni di Audino Salmatoris, arricchitosi a Lione nel commercio delle sete.
Nel 1631, mentre infuriavano la peste e la guerra, vi si rifugiarono Vittorio Amedeo I e la moglie Cristina di Francia: qui nello stesso anno fu conclusa la pace per la successione al ducato di Mantova e nel 1706 vi trovò riparo la S. Sindone decorosamente alloggiata nella saletta “del silenzio”.
Il Palazzo, abbellito a più riprese dagli affreschi del Taricco, dalla ristrutturazione di Benedetto Nicolis di Robilant (seconda metà del XVI secolo) e dalle decorazioni del Borra, fu la sede in cui, nel 1796, Napoleone dettò al marchese Costa di Beauregard e al barone La Tour le condizioni di resa incondizionata della monarchia sabauda.
Restaurato in tempi recenti, Palazzo Salmatoris, di proprietà della città di Cherasco, è ora un importante centro culturale e sede di mostre d’arte di grande livello.