La chiesa, caratterizzata dalla splendida facciata in cotto, fu ultimata nel 1702 su progetto del pittore e architetto cheraschese Sebastiano Taricco e sotto la direzione degli architetti Crappa e Rocca (Rocha). All’interno preziosi sono gli stucchi di Domenico Beltramelli.
La chiesa è ricchissima di testimonianze d’arte: ai lati del presbiterio le due statue lignee (S.Giovanni Evangelista e S.Giuseppe) del cheraschese Bonanate (metà ’700); affreschi dell’Aliberti (1662-1739) sopra l’ingresso e sopra l’altar maggiore; nel presbiterio due preziose “adorazioni” del lionese Pietro Metey (1728-1765), restauratore provenienti dall’Eremo camaldolese di Selva Maggiore; due tele di Giovanni Claret (1599-1679) e ancora opere del Taricco, di Giuseppe Barotti, dell’Operti, e i banchi splendidamente intagliati.
Consacrata a santuario Mariano nel 1988, è ora meta di pellegrinaggi di tutta Italia.